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Attività diagnostica

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VISITA COLOPROCTOLOGICA

La visita coloproctologica consiste nel colloquio del paziente con lo specialista delle malattie colorettoanali e nel successivo esame clinico del paziente accompagnato dalla rettoscopia. Queste componenti permettono di giungere a formulare una diagnosi o nei casi più complessi soltanto di ipotizzarla. In tali evenienze è indispensabile l’esecuzione di ulteriori esami strumentali per averne conferma o diagnosticare ulteriori patologie.

La visita coloproctologica spesso crea imbarazzo in chi deve subirla ed è compito dello specialista mettere il paziente nelle condizioni psicofisiche migliori perché avvenga in assoluta rilassatezza. Questa è indispensabile sia per avere le giuste informazioni soggettive dal paziente (anamnesi) che per poter effettuare un esame clinico accurato. La presenza di una infermiera esperta durante la visita è nella mia esperienza di grande aiuto psicologico.

La raccolta della storia clinica del paziente è un passo importantissimo e deve essere estremamente curata. Per questo si deve dedicare a questo momento tutto il tempo necessario, lasciando che il paziente spieghi i suoi sintomi per poi porgli delle domande specifiche. Le risposte ottenute possono portare ad una prima ipotesi diagnostica e guidano il successivo esame clinico.
La visita coloproctologica inizia con il paziente sul lettino in posizione supina per permettere l’esame dell’addome e successivamente sul fianco sinistro con le ginocchia flesse all’addome (posizione di Sims). Questa posizione consente un buon rilassamento sfinterico e quindi l’esecuzione di tutti gli atti clinici (ispezione, esplorazione rettale e successiva rettoscopia) in un modo poco fastidioso per il paziente e molto vantaggioso per il coloproctologo.

L’uso di un lubrificante aiuta a minimizzare il disturbo dell’introduzione del dito esploratore e successivamente del rettoscopio nel canale anale.

Tutti i momenti della visita vanno spiegati al paziente subito prima della loro esecuzione perché venga mantenuta una situazione di massimo relax muscolare e di completa collaborazione che consentano un esame il più accurato possibile.

Se il paziente accusa dolore non è indicata la continuazione della visita ed a volte la sua presenza già permette una prima ipotesi diagnostica.